I primi Karens (o Yang cosi chiamati dai Thai), era radicati in Htee-Hset Met Ywa, terra al confine della sorgente del fiume Yang-tse-Kiang, nel deserto del Gobi. Da li migrarono verso sud e gradualmente arrivarono in quella che ora è la che ora è la Birmania, intorno 739 A.C.

Furono, secondo molti storici, i primi abitanti di questa terra. I Karens la chiamarono  Kaw-Lah, La Terra Verde.


Più tardi I Mons seguiti subito dopo dai Birmani migrarono in queste terre. Entrambi, sia i Mons che I Birmani portarono con se il feudalismo.

I Birmani, che erano un popolo feroce ed espansionista, vinsero la guerra feudale ed assoggettarono le altre popolazioni. I Karens subirono ogni sorta di sopruso sotto i signori birmani, cosi’ iniziarono a rifugiarsi nelle zone montuose più impervie per sfuggire all’oppressione Birmana, a discapito del proprio sviluppo economico e culturale e riducendosi gradualmente ad arretrate tribù. I Karens che non riuscirono a fuggire furono ridotti in schiavitù.

Quando gli Inglesi occuparono la Birmania, le condizioni dei Karen migliorarono e poterono ricominciare a costrire le basi per il loro sviluppo.

Purtroppo questa condizione non durò per molto, durante la seconda guerra con l’intervento Giapponese, la Birmania riacquisto l’indipendenza dall’Inghilterra e le persecuzioni dei Karen ricominciarono, aggravate dalle accuse che i Karen avessero collaborato con gli Inglesi.

In quegl’anni venne perpetrato un vero e proprio genocidio ai danni della popolazione Karen. Inoltre venne loro impedita ogni forma di libera economia, le strutture sociali ( scuole, strutture sanitarie, istituzioni ecc) vennero distrutte e le loro terre confiscate e nazionalizzate.

Nel ’48 si formò il Karen National Defence Organization e ci fu una massiccia manifestazine ed oltre 400.000 Karen sfilarono per chiedere la propia autononia.
Quello stesso anno però si instaurò il regime militare, il movimento ven ne dichiarato fuori legge ed iniziò la guerra civile a cui i Karen presero parte col KNA (Karen National Army).

Da allora non è cambiato niente, i Karen continuano ad essere perseguitati, migliaia sono i profughi che continuamente fuggono dalla Birmania.

I KAREN IN THAILANDIA 

Molti Karen hanno continuato ad emigrare in Thailandia dopo la guerra. I Karen della Thailandia si possono divedere in 3 gruppi:

  • I Sgaw (Pagayor), che è il gruppo più ampio. Hanno una propia lingua scritta, una combinazione di caratteri romani e birmani. Molti sono di religione cristiana.
  • I Pwo, secondo gruppo, sono più legati alla cultura originale e si trovano in Amphur Mae Sa Riang nella provincia di Mae Hong Son, in Amphur Om Gauy nella provincia Chiang Mai, e al confine ovest della Thailandia.
  • Pa Aw, anche conosciuti come Tong Su, di cui però sono presenti in Thailandia solo piccole comunità.

La maggior parte delle comunità Karen vive in montagna, la loro economia è estremamente povera, perlopiù basata sull’agricoltura e la pastorizia ma per il solo consumo della comunità.Sia gli uomini che le donne vestono con gli abiti tradizionali tessuti a mano, e siccome amano molto il colore, usano sia tinture naturali che chimiche.

Ai giorni nostri solo I Pwo e I Sgaw continuano ad indossare i costumi tradizionali nella vita di tutti i giorni.

I COSTUMI

Il modo di vestirsi può variare sia a seconda del gruppo o della religione. Ad esempio i Pwo Karen della provincia di Mae Hong Son vestono più colorati di quelli di Chiang Mai, cosi come le donne di Mae Hong Son decorano le loro gonne con eleganti motivi molto più complessi di quelli Tak. I Karens in Chiang Rai hanno iniziato a vendere i loro tessuti tradizionali ai turisti, talvolta cambiando i loro motivi originali in altri più moderni.

Una tradizione rimasta ancora intatta è la differenza di abiti tra le donne sposate e quelle nubili. Le donne non ancora sposate portano una lunga tunica bianca chiamata “Chay Kwa” mentre le donne sposate indossano una maglietta mezza manica e la tradizionale gonna tubolare.

Gli uomini invece indossano pantaloni o neri o blu oppure il sarong. I giovani uomini vestono in rosso.